
L’abuso edilizio è un reato sempre più diffuso in Italia e spesso a pagarne le conseguenze non è nemmeno il committente, ma colui che acquista l’immobile non consapevole dell’avvenuto illecito.
In una situazione così complessa e delicata, diventa necessario conoscere e saper applicare i termini della prescrizione.
Nonostante la complessità di questo illecito amministrativo, cercheremo di tracciare insieme una guida in cui si specificano i dettagli dell’abuso edilizio.
Prima di tutto, occorre fare luce sulla vera natura di questo reato. Difatti, per abuso edilizio si intende la realizzazione di un intervento urbanistico avvenuta senza aver ottenuto le autorizzazioni necessarie.
In sintesi, rappresentano abusi edilizi le opere difformi al progetto originario dell’immobile approvato dagli uffici di competenza (Comune).
In termini di prescrizione, occorre precisare che attualmente, i reati di abuso edilizio cadono in prescrizione dopo 4 o 5 anni. Tuttavia, trattandosi di un’azione permanente, spesso vi è un po’ di confusione relativa ai termini di decorrenza.
Ma chi è tenuto a rispondere al reato di abuso edilizio? L’abuso edilizio è regolamentato dal Testo unico in materia edilizia, ovvero, il D.p.r. 280/2001.. Nel dettaglio, l’art.29 disciplina l’attribuzione dell’illecito fra:
- Titolare del permesso di costruire;
- Committente;
- Costruttore;
- Responsabile dei lavori del progetto.
Vengono previsti anche degli scarichi di responsabilità come nel caso in cui il proprietario dell’immobile, non sia configurato in nessuna delle fattispecie sopra elencate.
Conseguenze per chi commette un abuso edilizio
Ora però è meglio soffermarci su quelle che sono le conseguenze per chi è accusato di aver commesso un abuso edilizio.
L’art. 44 del Testo unico prevede sanzioni penali pari a:
- Ammenda fino a 10.329€ a causa delle modalità esecutive non consentite dalla legge.
- Arresto fino a 2 anni e ammenda fino a 51.645€ se l’esecuzione dei lavori avviene senza permesso o in completa difformità rispetto ad esso, oppure se i lavori sono proseguiti nonostante la consegna di un ordine di sospensione.
Ma configurandosi come un illecito amministrativo, l’abuso edilizio ha delle conseguenze anche in termini amministrativi:
- Demolizione della costruzione e ripristino alle condizioni iniziali (naturalmente con spese a carico dei responsabili);
- Acquisizione al patrimonio comunale;
- Pagamento di una sanzione pecuniaria, comminata in base al valore dell’abuso o all’incremento del valore del bene;
- Sanzione pecuniaria pari al doppio dell’aumento di valore venale dell’immobile, soltanto per segnalazione di inizio attività difforme o mancante.
Inoltre, per questo tipo di conseguenze non vi è un termine di prescrizione, trattandosi di materia amministrativa.
In conclusione potremmo dire che i rischi relativi al nuovo proprietario di un immobile comprensivo di un abuso edilizio, sembrano veramente esigui ma non sempre è così.
Proprio per questo il nostro Studio Legale offre assistenza in materia di abuso edilizio nei casi in cui il soggetto abbia acquistato un immobile contenente tale illecito e abbia riscontrato spiacevoli conseguenze.
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